Learning Paths - Tante Vie Per Imparare
Progetto portfolio
Introduzione |
Contributi teorico-metodologici
Che cos’è
un portfolio e a che cosa serve?
L’approccio pedagogico dietro l’idea di un portfolio
Contributi teorico-metodologici
Documentare e personalizzare il curricolo: Verso un portfolio di processi e di competenze
(Relazione tenuta al Convegno LEND (Lingua e Nuova Didattica) "Crescere nell'Europa delle lingue", Roma, Università La Sapienza, 15-17 febbraio 2001)
La discussione sui nuovi curricoli è spesso centrata sulla specificazione di competenze valutabili e certificabili. Sembra rimanere in ombra il fatto che le “competenze attese” non costituiscono che la punta di un iceberg, sotto la quale agisce un “curricolo nascosto” fatto di tutte quelle forze, interne ed esterne all’individuo, che condizionano l’apprendimento (e, di conseguenza, l’insegnamento). Il progetto Portfolio del Consiglio d’Europa ci fornisce un’opportunità da non perdere per affrontare la sfida di documentare e personalizzare il curricolo.
Tra portfolio e certificazione: Documentare e valutare competenze e processi in un curricolo
(Lingua e Nuova Didattica, Anno XXXIII, No. 2, Aprile 2004)
Quali sono le potenzialità e i problemi di questi strumenti di (auto)valutazione delle competenze? In che modo sono diversi, in che modo possono integrarsi? Come si possono conciliare le esigenze della valutazione sommativa con quelle di una valutazione formativa attenta ai percorsi individuali di apprendimento?
Prodotto e processo nel portfolio: Un ponte tra apprendimento e valutazione
Le due valenze del portfolio, certificativa e formativa, anche se riguardano due ambiti diversi, possono essere viste come complementari e integrarsi tra loro. E' necessario però oggi riscoprire le ragioni profonde di questa integrazione. Che cosa dunque lega assieme il che cosa e il come, prodotto e processo, competenze e percorsi? (documento .pdf)
Le valenze pedagogiche di un portfolio di apprendimento
Una carrellata attraverso immagini e frasi-chiave (documento pdf)
Portfolo e portfolii: Un grande futuro dietro le spalle?
(Lingua e Nuova Didattica, Anno XXXV, No. 4, Settembre 2006)
- presentazione Powerpoint in documento .pdf
Il portfolio delle lingue a scuola: tra sfide e criticità
(in Gori F. (a cura di), Il Portfolio Europeo delle Lingue nell’Università italiana: studenti e autonomia, Atti dell’ELP Day (Università di Trieste, 5 ottobre 2007). Trieste: Edizioni Università di Trieste)
Integrazione nei curricoli linguistici, continuità tra cicli di istruzione, tensione tra prodotto e processo nella didattica quotidiana, formazione degli studenti (e degli insegnanti) a rinnovate procedure di (auto)valutazione.
Per esplorare le potenzialità di un portfolio, Tante Vie Per Imparare propone:
- materiali di approfondimento metodologico:
- Perchè esplorare competenze e processi nei percorsi formativi
- Documentare e personalizzare il curricolo: Verso un portfolio di processi e di competenze
- Tra portfolio e certificazione: Documentare e valutare competenze e processi nel curricolo
- Implementing language and cross-curricular portfolio projects: Some pedagogical implications
- Prodotto e processo nel portfolio: Un ponte tra apprendimento e valutazione
- Le valenze pedagogiche di un portfolio di apprendimento
- Portfolio e portfolii: Un grande futuro dietro le spalle? Il portfolio delle lingue e il portfolio delle competenze (relazione oppure presentazione Powerpoint in documento .pdf)
- Il portfolio delle lingue a scuola: tra sfide e criticità
-
- la presentazione di alcune iniziative editoriali
- bibliografie e collegamenti.
Che cos’è un portfolio e a che cosa serve?
La
funzione del portfolio
è sostanzialmente quella richiamata dal linguaggio comune. Pensiamo al
portfolio
di un fotografo, di una modella, di un giornalista: si tratta di una raccolta
di testimonianze del proprio lavoro professionale, spesso dei migliori lavori
prodotti, che viene continuamente aggiornata per dimostrare a chiunque le competenze
raggiunte e quelle in via di sviluppo. In campo educativo il portfolio
è usato da tempo in ambienti anglosassoni, e specialmente americani,
sostanzialmente con due funzioni:
Il Portfolio Europeo delle Lingue
Ricordiamo
la struttura del Portfolio
Europeo delle Lingue, promosso
dal Consiglio d’Europa, che è stato ed è il progetto tramite il
quale molti insegnanti si sono accostati per la prima volta all’idea stessa
di portfolio. Il Portfolio Europeo, almeno nella sua formulazione originale,
si articola in tre parti:
Il
Portfolio
Europeo delle Lingue
punta dunque sia a documentare le competenze raggiunte, sia a specificare le
competenze in
sviluppo
e i traguardi che ci si può porre per il futuro. Ma è possibile
estendere la funzione del portfolio
in modo tale da farlo diventare anche
uno strumento per documentare, insieme alle competenze, i processi
personali
di apprendimento. In altre parole, nel concetto stesso di portfolio,
prima ancora che nelle sue formulazioni specifiche, si può ipotizzare
la possibilità di utilizzare un simile strumento per raccogliere, sistematizzare
e valutare le testimonianze personali del proprio percorso di apprendimento.
Noi
oggi a scuola forniamo occasioni (sia pure molto diversificate, a seconda delle
scuole, per quantità e qualità) agli studenti di esplicitare ciò
che ho chiamato con il termine onnicomprensivo di “processi”: pensiamo a tante
attività che vengono svolte nella fase cosiddetta di “accoglienza” o
in certe “settimane di recupero”; pensiamo ai corsi o lezioni sul metodo di
studio; pensiamo ai questionari sugli stili o le strategie di apprendimento;
pensiamo alle schede di autovalutazione, che sono ormai sempre più spesso
presenti nei nostri libri di testo; pensiamo anche ai tanti o pochi momenti
informali in cui ci si ferma un attimo, si interrompe per un momento il vorticoso
svolgimento delle lezioni e ci si prende qualche minuto per pensare a che
cosa
si è fatto e a come
lo si è fatto. A scuola non mancano dunque le occasioni e i momenti in
cui si mettono a fuoco i processi, i modi personali di imparare, i percorsi
individuali. Però queste occasioni e questi momenti sono il più
delle volte, appunto, occasionali, nel senso che non c’è un filo conduttore
che dia un senso di continuità a questo lavoro, sia per lo studente che
per l’insegnante.
Il
concetto di portfolio (e in particolare l’idea di una biografia
di apprendimento e di un dossier) potrebbe essere utilizzato proprio
come filo conduttore e anello di collegamento di tutti i momenti in cui a scuola
si esplora l’evoluzione del proprio profilo dinamico personale.
I nostri studenti potrebbero così giovarsi di uno strumento semplice
ma potente per raccogliere e documentare ciò che ognuno di loro scopre
su se stesso e sul proprio apprendimento nel corso del tempo.
Al
di là delle forme specifiche che può assumere un portfolio,
è l’idea stessa di “portfolio” che va esaminata con cura, perché
ha delle implicazioni molto forti per un approccio innovativo all’apprendimento,
all'insegnamento e alla valutazione. Consideriamo i seguenti punti come prima
sintesi di queste implicazioni:
cioè riflettendo sulle esperienze fatte e cercando di dare loro un senso, di ri-costruirne il significato. (Si noti che per fare questo occorre che i compiti svolti producano effettivamente nuova esperienza, siano cioè abbastanza problematici da richiedere l’uso di strategie: altrimenti non ci sarebbe nessuna nuova esperienza e dunque non ci sarebbe nulla su cui riflettere, e nulla di nuovo da scoprire);
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