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QUESTIONARIO N. 1 - versione pdf scaricabile SCHEDA ANALISI RISULTATI QUESTIONARIO N. 1 - versione pdf scaricabile
QUESTIONARIO N. 2 - versione pdf scaricabile SCHEDA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI QUESTIONARIO N. 2 - versione pdf scaricabile SCHEDA ANALISI RISULTATI QUESTIONARIO N. 2 - versione pdf scaricabile ALCUNE
INDICAZIONI PER
Scuola …………..…………... Località ………..……….. Classe
…..……. Data ………….. IMPARARE
LE LINGUE STRANIERE A SCUOLA Un sondaggio delle
convinzioni di studenti e insegnanti Questionario n. 1 Questo
sondaggio ha lo scopo di indagare quello che studenti e insegnanti
pensano riguardo all’apprendimento delle lingue straniere a scuola.
Tieni presente che non ci sono risposte giuste o sbagliate, solo
opinioni personali. Rispondi perciò nel modo più libero
e sincero possibile.
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Scuola …………..…………... Località ………..……….. Classe
…..……. Data …………..
IMPARARE LE LINGUE STRANIERE
A SCUOLA Un sondaggio delle
convinzioni di studenti e insegnanti RISULTATI 1.
“Sapere” una lingua straniera per me significa / è come …(sono possibili più
risposte da una stessa persona) 2.
Per imparare una lingua straniera uno studente dovrebbe … / imparare
una lingua straniera è come … (sono possibili più risposte da una stessa
persona)
3.
Per aiutare gli studenti a imparare gli insegnanti dovrebbero …
/ insegnare una lingua è come … (sono possibili più risposte da una stessa
persona)
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Scuola …………..…………... Località ………..……….. Classe
…..……. Data …………..
IMPARARE
LE LINGUE STRANIERE A SCUOLA Un sondaggio delle
convinzioni di studenti e insegnanti Questionario n. 2 Questo
sondaggio ha lo scopo di indagare quello che studenti e insegnanti
pensano riguardo all’apprendimento delle lingue straniere a scuola.
Tieni presente che non ci sono risposte giuste o sbagliate, solo
opinioni personali. Rispondi perciò nel modo più libero
e sincero possibile. Scegli una sola risposta ad ognuna di queste domande, cerchiando la lettera
corrispondente. (Solo alle domande n. 3 e n. 4 devi scegliere un massimo di tre risposte.)
1.
Pensi che per imparare bene una lingua straniera si debba “essere
portati”? a.
Sì,
è indispensabile avere un’attitudine particolare b. Sì, chi ha
un’attitudine ottiene risultati migliori di chi non ce l’ha c. Sì, ma altri
fattori (per esempio, l’impegno o la motivazione) sono ugualmente
importanti d.
No,
chiunque può imparare bene una lingua straniera
a.
L’insegnante b. Entrambi, ma soprattutto
l’insegnante c. Entrambi nella stessa
misura d.
Entrambi,
ma soprattutto lo studente e.
Lo
studente 3.
Che ruolo dovrebbe avere l’insegnante? (scegli un massimo di tre risposte) a. Decidere i materiali
e le attività che devono svolgere gli studenti b.
Insegnare
grammatica, vocabolario e pronuncia c.
Correggere
gli errori d.
Valutare
i risultati degli studenti e.
Fornire
un buon modello della lingua straniera f.
Creare
interesse e favorire la partecipazione in classe g.
Stimolare
gli studenti ad usare la lingua straniera il più possibile h.
Insegnare
un metodo di studio i.
Aiutare
gli studenti ad identificare e risolvere eventuali problemi 4.
Che ruolo dovrebbe avere lo studente? (scegli un massimo di tre risposte) a.
Seguire
costantemente le indicazioni degli insegnanti b.
Fare
molta pratica con le strutture, i vocaboli, la pronuncia c
Studiare
con regolarità e impegno d. Prestare attenzione in classe e.
Partecipare
attivamente alle lezioni f.
Cercare
di usare la lingua straniera il più possibile g.
Valutare
i propri risultati h.
Sfruttare
i propri punti di forza e cercare di migliorare gli aspetti in cui
si è più deboli i.
Diventare
consapevole delle proprie preferenze circa i modi di imparare, scoprendo
così man mano le strategie per sé più efficaci 5.
Pensi che studiare più lingue contemporaneamente aiuti oppure
ostacoli l’apprendimento? a
Ostacola
– ogni lingua è diversa, ha le sue caratteristiche b
Non
ha nessuna influenza c.
Aiuta
– è più facile per chi conosce una lingua impararne
un’altra 6.
Secondo te si impara meglio e più in fretta una lingua straniera
studiando da soli o con altri? a.
Da
soli b.
A
classe intera, insieme all’insegnante c.
In
vari modi a seconda dell’attività d.
Con
altri, ma a coppie o piccolissimi gruppi e.
In
gruppo 7.
Quando uno studente dovrebbe cominciare ad usare attivamente la
lingua che sta imparando? a.
Solo
dopo che si è costruita una buona base di grammatica, di
vocabolario e di pronuncia b.
Il
più presto possibile, ma tenendo conto del livello a cui
si è arrivati c.
Subito,
anche correndo il rischio di fare errori e di non capire o farsi
capire in tutte le situazioni 8.
Quando si fanno degli errori, che cosa vuol dire? a.
E’
una prova del proprio fallimento b.
Vuol
dire che non si è studiato abbastanza c.
Vuol
dire che si ha bisogno di esercitarsi e di fare una revisione d.
E’
naturale e inevitabile fare errori mentre si sta imparando 9.
Gli errori dovrebbero essere corretti dall’insegnante? a.
Sì,
sempre e subito, è sua responsabilità farlo b.
Sì,
ma in modo diverso a seconda dei casi (per esempio, non interrompendo
uno studente che sta parlando) c.
No,
però dovrebbero essere segnalati allo studente, in modo che
possa porvi rimedio d.
No,
col tempo si impara ad essere più corretti 10.
Pensi che una persona possa capire da sola se e quanto ha imparato? a.
No,
la valutazione spetta solo all’insegnante b.
No,
quello che conta sono i risultati delle verifiche e degli esami c.
Sì,
però per avere una conferma bisogna confrontare il proprio
giudizio con quello di altri (dell’insegnante, dei compagni …) d.
Sì,
basta riflettere sui propri risultati man mano che procede il lavoro
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Data …………. IMPARARE LE LINGUE STRANIERE A SCUOLA Un sondaggio delle convinzioni di studenti e insegnanti Scheda elaborazione dati Questionario n. 2
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Data …………. IMPARARE
LE
LINGUE STRANIERE A SCUOLA Un sondaggio delle
convinzioni di studenti e insegnanti RISULTATI QUESTIONARIO N. 2 N SS = numero studenti; I = scelta dell’insegnante
Nota: In molti casi il "disaccordo" segnalato tra insegnante e studenti è assolutamente relativo, in quanto il questionario obbliga ad una scelta di priorità: ad esempio, il fatto che l’insegnante abbia scelto, alla domanda 10 (autovalutazione) che "basta riflettere sui propri risultati man mano che procede il lavoro", scelta condivisa magari soltanto da pochi studenti, comporta in automatico anche un disaccordo sul fatto che "per avere una conferma bisogna confrontare il proprio giudizio con quello di altri (dell'insegnante, dei compagni ...)", opzione scelta magari dalla maggioranza degli studenti (e su cui probabilmente anche l’insegnante è d'accordo). Tuttavia, l'obbligo di fare una scelta prioritaria ha un certo significato perchè segnala un orientamento particolare: in questo caso, per esempio, un eventuale posizione certamente più "avanzata" dell’insegnante rispetto agli studenti. Più che appiattire i risultati su poche ovvie opzioni, l'intento del questionario è quello di cercare di "portare allo scoperto" gli orientamenti più profondi.
IMPARARE
LE
LINGUE STRANIERE A SCUOLA Un sondaggio delle
convinzioni di studenti e insegnanti ALCUNE
INDICAZIONI PER Modi di gestire il
feedback
dai questionari Le modalità con cui si possono riportare i risultati alla classe dipendono dal contesto (tempi e energie disponibili in primo luogo).
A solo titolo di esempio, la restituzione dei dati può avvenire
Alcune piste di riflessione
e discussione Attitudine (domanda 1) in che cosa consiste questa “attitudine”? si possono specificare meglio gli “altri fattori”? far notare che l’attitudine linguistica non è unica e indivisibile, ma si compone di vari aspetti: la discriminazione fonetica (à pronuncia), la memoria (à lessico) e la capacità di sistematizzare (à grammatica): dunque gli individui sono portatori di differenze, di punti di forza e di debolezza che esempi possono portare gli SS di aspetti in cui riescono meglio o peggio (es. lessico, grammatica, pronuncia, le abilità …)? questo apre la strada a un discorso più generale sulle differenze individuali (stili di apprendimento, intelligenze multiple …) Responsabilità generale (domanda 2) in che senso una certa percentuale di studenti ritiene più responsabile l’insegnante, e in che senso un’altra percentuale ritiene più responsabile lo studente? in quali modi potrebbe essere incoraggiata la responsabilità individuale, trovando le strategie per aumentare il senso di autogestione personale (al di là dell’impegno, dello sforzo, ecc.: puntare sulle strategie di apprendimento e autoregolazione …) Alcuni ruoli di insegnante e studenti (domande 3 e 4) che significato hanno “attenzione” e “partecipazione” nella classe di lingue? Sono sinonimi o hanno implicazioni diverse? in quale rapporto sta il ruolo dell’insegnante come fonte di un buon modello della LS e come istruttore degli aspetti formali (grammatica, lessico, pronuncia), con il ruolo di facilitatore del lavoro degli studenti - es. per identificare e risolvere problemi per attivare un “metodo di studio” per aiutare a sfruttare i propri punti di forza controbilanciando gli aspetti di critici per stimolare l’autovalutazione (cf. anche domanda 10) che senso hanno questi termini per gli studenti? quali sono le loro eventuali passate esperienze al riguardo? come si possono coordinare gli sforzi di impegno, attenzione, partecipazione da parte degli studenti con l’azione di facilitatore dell’insegnante? Ruolo del plurilinguismo nell’apprendimento (domanda 5): in quali modi studiare più lingue contemporaneamente può essere una risorsa? perché si ritiene che, al contrario, possa essere un ostacolo? che esempi si possono trovare di possibile trasferimento (di conoscenze, ma anche di abilità) da una lingua all’altra (compresa la madrelingua)? ci sono abilità in cui il trasferimento è più agevole? Confrontare ad es. lettura, ascolto, parlato, scrittura … Studio individuale vs con altri (domanda 6): che tipi di interazione sono effettivamente presenti nel gruppo-classe? Con quale frequenza? quali modalità sono più efficaci a seconda delle varie attività? come rispettare le preferenze personali? Rapporto tra correttezza e fluenza (domanda 7): perché per alcuni è meglio “aspettare” di avere una buona padronanza delle forme? perché altri sentono di potersi “buttare” più presto? che cosa fa chi si “butta” per gestire eventuali ansie e superare gli inevitabili problemi (puntare su strategie di comunicazione …) le strategie per usare al più presto la lingua cambiano a seconda delle abilità (scritte/orali, di ricezione/di produzione)? Errori e loro correzione (domande 8 e 9): qual è la visione prevalente dell’errore? In che misura è una visione “in positivo” (errore come occasione di miglioramento) e in che misura è limitante (errore come negatività da evitare in assoluto)? perché l’insegnante a volte sceglie di non intervenire, o di rimandare l’intervento di correzione? in che modi gli errori possono essere segnalati, con chiarezza ma anche con discrezione, agli SS? che strategie di possono adottare per rendersi conto dei propri errori e per gestirli al meglio? queste strategie cambiano a seconda delle abilità? Autovalutazione (domanda 10): cosa vuol dire autovalutarsi? Perché è importante? che cosa implica (es. obiettivi chiari, criteri conosciuti in partenza …)? quando è più agevole, e quando è più difficile? con quali strumenti concreti si potrebbe fare? Partendo da quali abilità o da quali attività? Alcune cautele conclusive Poiché un sondaggio costituisce solo una fonte di informazioni, è utile correlare i risultati con dati provenienti da altre fonti e da circostanze diverse (es. l’osservazione da parte dell’insegnante, le informazioni fornite da colleghi, i comportamenti effettivi degli studenti …). E’ anche molto interessante monitorare l’andamento delle convinzioni e degli atteggiamenti nel corso del tempo, ad es. riproponendo il sondaggio (o una sua parte) a distanza di qualche mese, alla fine dell’anno scolastico o all’inizio di quello successivo. In via più generale, una volta aperto uno spazio di discussione e confronto, è molto produttivo tenerlo comunque aperto … In ogni caso occorre esercitare la massima prudenza nell’interpretare i dati e nel farne discendere conseguenze. Molti fattori sono sempre all’opera contemporaneamente nel determinare le scelte e i comportamenti individuali, per cui è pericoloso, sia predire i comportamenti sulla base delle convinzioni manifestate, sia, al contrario, interpretare i comportamenti come spie di convinzioni sottostanti. Inoltre, la misura in cui insegnanti e studenti fanno scelte e esibiscono comportamenti in accordo con le loro convinzioni e atteggiamenti dichiarati dipende dalle caratteristiche di ogni contesto (in altre parole, una certa situazione può far agire in modi non congruenti con le proprie convinzioni profonde). Né si deve dimenticare la natura evolutiva delle convinzioni, specialmente nell’età adolescenziale. Infine, occorre ricordare che non si può (né sarebbe auspicabile) agire sulle convinzioni e sugli atteggiamenti direttamente: si tratta di dimensioni profonde e nascoste della personalità individuale, che certamente si evolvono, ma come risultato di più esperienze significative ripetute nel tempo. Tuttavia, una maggiore consapevolezza, da parte dello studente, di queste dimensioni e di come si sviluppano, favorisce l’apprendimento, oltre a costituire un aspetto importante del saper apprendere o imparare a imparare. |
www.learningpaths.org Luciano Mariani, Milano